Sono Silvia Ferraris
Artista Italo-Burkinabe.
Cerco ponti, connessioni, incontri nella mia vita e nella mia arte. Credo nel valore terapeutico dell’arte, nella sua alchimia, ed al suo essere strumento di comprensione e trasformazione profonda della natura dell’uomo e delle cose.
Le mie esperienze, attitudini ed interessi si intrecciano e si mescolano in un meticciato artistico. Originariamente artista visiva, ho scoperto la danza ed il suo potere trasformativo assai di recente.
Amo esplorare le possibilità di interconnessione tra movimento e materia, il segno invisibile nello spazio e quello visibile sulla tela. Prima di tutto c’é il corpo: al suo interno si genera l'azione che poi crea forme sulla tela. La pittura per me è il prolungamento, inscindibile, del movimento. Il processo si definisce alchemicamente all'origine dell'intenzione che muove un arto, un individuo, il mondo.
Due le fasi: la prima dove la materia istintiva emerge quasi da sola attraverso i gesti e la danza; la seconda, invece é più osservativa ed evocativa di riflessioni e libere associazioni. Forme, linee, tracciati emersi dalla ricerca sul gesto vanno a comporre un insieme organico nello sforzo di dare unità.
È la storia di un dialogo che si instaura tra me e la tela davanti a me. È una pittura ‘fisica’, legata al corpo ed alla sensazione: i miei utensili le dita, il medium, i tubetti di acrilico.
Da anni appassionata dalla magia dell’arte, che permette alle emozioni di trovare un posto loro proprio, scoprire e scoprirsi in questo processo che passa attraverso la bellezza, sono stata a lungo coinvolta nel mondo del sociale, anche qui, per passione.
Prima a Torino con i minori stranieri non accompagnati, poi a Ouagadougou (Burkina Faso) con i ragazzi di strada cerco, insieme a loro, strade percorribili per re-immaginare un futuro possibile. L’arteterapia, formazione maturata in Italia nel corso degli anni costituisce la mia strada maestra e lo strumento principe.
Ho partecipato a mostre collettive e personali in Burkina Faso ed in Italia; amo realizzare spettacoli e performance che mettano in luce tutto il movimento (del corpo e del proprio mondo interiore) che esiste dietro ed insieme all’opera artistica visiva.
Le mie esperienze, attitudini ed interessi si intrecciano e si mescolano in un meticciato artistico. Originariamente artista visiva, ho scoperto la danza ed il suo potere trasformativo assai di recente.
Amo esplorare le possibilità di interconnessione tra movimento e materia, il segno invisibile nello spazio e quello visibile sulla tela. Prima di tutto c’é il corpo: al suo interno si genera l'azione che poi crea forme sulla tela. La pittura per me è il prolungamento, inscindibile, del movimento. Il processo si definisce alchemicamente all'origine dell'intenzione che muove un arto, un individuo, il mondo.
Due le fasi: la prima dove la materia istintiva emerge quasi da sola attraverso i gesti e la danza; la seconda, invece é più osservativa ed evocativa di riflessioni e libere associazioni. Forme, linee, tracciati emersi dalla ricerca sul gesto vanno a comporre un insieme organico nello sforzo di dare unità.
È la storia di un dialogo che si instaura tra me e la tela davanti a me. È una pittura ‘fisica’, legata al corpo ed alla sensazione: i miei utensili le dita, il medium, i tubetti di acrilico.
Da anni appassionata dalla magia dell’arte, che permette alle emozioni di trovare un posto loro proprio, scoprire e scoprirsi in questo processo che passa attraverso la bellezza, sono stata a lungo coinvolta nel mondo del sociale, anche qui, per passione.
Prima a Torino con i minori stranieri non accompagnati, poi a Ouagadougou (Burkina Faso) con i ragazzi di strada cerco, insieme a loro, strade percorribili per re-immaginare un futuro possibile. L’arteterapia, formazione maturata in Italia nel corso degli anni costituisce la mia strada maestra e lo strumento principe.
Ho partecipato a mostre collettive e personali in Burkina Faso ed in Italia; amo realizzare spettacoli e performance che mettano in luce tutto il movimento (del corpo e del proprio mondo interiore) che esiste dietro ed insieme all’opera artistica visiva.